LIBERA RETE, LIBERI DEVICE: IL RESOCONTO DELL’EVENTO SULL’HARDWARE NEUTRALITY
- On 15 Luglio 2019
Berardini (M5S), deputato membro della Commissione per le Attività Produttive fa sponda all’appello di Cardani e dichiara: “Depositato progetto di legge per Incrementare il potere sanzionatorio di Agcom”.
di Paolo Bianchi
L’11 luglio a Roma, presso la Sala del Refettorio di Palazzo San Macuto della Camera dei Deputati, si è tenuto il convegno dal titolo “Libera Rete, Liberi Device”, organizzato dalla Free Modem Alliance.
Il moderatore Alessandro Longo ha affidato l’apertura dei lavori a Maurizio Decina, che in veste di professore emerito del Politecnico di Milano ha da subito posto l’argomento dell’incontro su di un piano decisamente più ampio e generale rispetto al tema specifico del modem libero.
Decina, infatti, ha premesso che la neutralità della rete – tema in cui l’argomento dei liberi device va necessariamente inscritto – può considerarsi su vari piani, che vanno dal livello network a quello application. Il tema presenta molte criticità e va considerato non soltanto dal punto di vista tecnico, ma anche dal punto di vista dei principi e della vigilanza.
La criticità si acuisce in particolare nella fornitura dei servizi specializzati, specie quando si configura il rischio di vita per l’uomo, in casi come le auto connesse, i droni o la telemedicina.
La disanima si estende fino alle prospettive future e al frequente tema del 5G, che porta con sé quello della virtualizzazione della rete e, quindi, di un ritorno ad una gestione centralizzata.
Dopo l’introduzione di Maurizio Decina ha preso inizio il primo dei due panel.
Antonio Sassano, professore dell’Università Sapienza di Roma, ha evidenziato che il problema della hardware net neutrality sia oggi adeguatamente normata, ma che la complessità che ci attende nel futuro a 5G renderà molto più critica la tutela del mercato a valle. Nel futuro, la diffusione dei device e la tendenza ad imporsi da parte dei grandi operatori sarà effettivamente un grave e complesso problema da affrontare e il rischio maggiore sarà legato al fatto che i regolatori, con ogni probabilità, arriveranno in ritardo a porre rimedio. Di certo, sostiene Sassano, la neutralità della rete nella sua versione e concezione 1.0 – tutti i pacchetti sono uguali – non potrà, in futuro, più essere rispettata, ma potrà invece esistere una net neutrality riconcepita alla luce delle novità tecnologiche.
Camilla Sebastiani, della Direzione sviluppo dei servizi digitali e della Rete presso Agcom, ha concentrato il suo intervento sul coraggioso provvedimento preso dall’autorità sul tema del modem libero (delibera n. 348/18/CONS), che ha visto buona parte del mercato contro. Concorde con Sassano sulla chiarezza della norma in materia, anche prima della delibera Agcom del 18 luglio 2018, ha aggiunto come di fatto, tuttavia, la realtà del mercato fosse e sia distante dalla normativa e per tale ragione l’Agcom è dovuta intervenire, nonostante le resistenze dei maggiori operatori. In conclusione, Camilla Sebastiani ha sottolineato che l’Italia si pone già come il paese più attivo sulla revisione delle linee guida in vista della diffusione del 5G.
Isabel Aranda, Country Manager di Context Italia, ha mostrato ai convenuti i dati sull’impatto della regolamentazione frutto della direttiva Agcom. Mostrando, tra le altre cose, il calo costante del mercato dei router wireless a partire dal 2016 e la significativa ripresa frutto dell’intervento regolamentare sul modem libero.
Paolo Nuti, tecnologo, imprenditore e co-fondatore di AIIP, Associazione rappresentativa degli operatori medi e piccoli che da sempre hanno consentito la libera scelta del modem-router da parte dei clienti, ha segnalato l’esistenza di una normativa a tutela della libertà di scelta dei terminali di rete da circa tre decenni, ma anche che negli ultimi due anni abbiamo assistito ad una ri-liberalizzazione del modem a 30 anni di distanza dalla liberalizzazione dei terminali di utente e a 28 anni di distanza dalla abolizione del canone di concessione ministeriale per sede di utente telegrafico.
La lezione, per Nuti, è che per liberalizzare a favore dei soggetti deboli – gli utenti – occorra quindi regolare i soggetti forti.
In conclusione, ha dichiarato: “Dovremmo applicare tale lezione il prima possibile anche alle imprese specializzate nell’estrazione di valore dai Big Data, non solo sotto il profilo fiscale, ma anche sotto quello dello strapotere di controllo dei dati che gli stiamo lasciando” – e aggiunto – “Il Regolamento europeo sulla protezione dei dati delle persone fisiche 679/2016 – il GDPR – va in questa direzione, ma le sanzioni sulle insufficienti misure di sicurezza e il consenso formalmente informato dell’utente non bastano a prevenire il futuro distopico che ci attende dietro l’angolo. In questo periodo si parla molto di sovranità nazionale. Credo che provare ad esercitarla sul tema dell’identità digitale a valle di una adeguata campagna di sensibilizzazione del cittadino sarebbe molto utile per prevenire i danni sociali ed economici di un futuro distopico, attenuerebbe l’utilizzazione distorta dei mezzi di comunicazione sociale di massa grazie alla percezione di una maggiore responsabilità dell’utente ed eviterebbe il ricorso, ormai in atto, alla cessione della giurisdizione nazionale ai fornitori di servizi.”.
Vincenza Bruno Bossio, della IX Commissione della Camera dei Deputati, ha denunciato la poca sensibilità sul tema del digitale da parte della Politica. Specificando che l’attuale Esecutivo sta mettendo in atto con successo la fase due per la diffusione della banda ultra larga, ma che il Legislatore necessita di uno stimolo, per via dell’attuale pigrizia e disinformazione.
Il secondo Panel ha visto la partecipazione di Fabio Berardini (M5S), deputato della Repubblica in X Commissione Attività Produttive della Camera dei Deputati, ha espresso la proposta operativa, condivisa dalla stessa Free Modem Alliance, per un aumento della capacità sanzionatoria in capo alle authority, al fine di rimanere al passo se non addirittura anticipare le iniziative UE, e ha dichiarato: “Depositato progetto di legge per incrementare il potere sanzionatorio di Agcom per il rispetto del Modem Libero e della Net Neutrality”.
Marco Pierani, Director Public Affairs & Media Relations di Euroconsumers, ha espresso la necessità di rivalutare il ruolo del consumatore, che può rappresentare la leva per bilanciare il mercato. Lo sviluppo tecnologico, infatti, non si manifesta in modo equo e tende, naturalmente, ad avanzare maggiormente a livello corporate piuttosto che a valle. Per questo si rende necessario, per le associazioni di consumatori come Euroconsumers, intervenire anche a livello comunitario.
Francesco Luongo, Presidente MDC, ha ribadito la necessità di tutelare i diritti di cittadinanza e di libertà anche sulla Rete. La partita, tuttavia, va giocata soprattutto sul pregresso rispetto all’entrata in vigore della direttiva Agcom.
A conclusione del convegno l’avv Gabriele Matteo Fiorentini, coordinatore della Free Modem Alliance, ha tratto le conclusioni del dibattito e rilasciato la seguente dichiarazione: “Fin dalla sua fondazione a inizio 2018, la Free Modem Alliance si è attivata in sede regolatoria, nazionale ed europea, a favore del modem libero, offrendo propri contributi nell’ambito delle consultazioni che hanno portato alla Delibera 348/18/CONS. Anche nei prossimi mesi, assicureremo un continuo monitoraggio del mercato e delle prassi commerciali, al fine di verificare che il diritto degli utenti di scegliere le proprie apparecchiature terminali sia effettivamente rispettato. Il prossimo, cruciale appuntamento per la difesa del modem libero sarà la prima udienza di merito, fissata al TAR per il prossimo 23 ottobre, dei giudizi scaturiti dai ricorsi dei grandi operatori contro la Delibera. Come già accaduto in sede cautelare, l’Alliance si costituirà al fianco di AGCOM per difendere i’importante lavoro che l’Autorità ha svolto a tutela dell’utenza e della legalità”.